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Tutta colpa della maestra: un blog di scrittura collettiva

Tutta colpa della maestra è un blog di scrittura collettiva dove una redazione composta da circa 20 autori – tra cui scrittori e amanti del teatro – pubblicano giornalmente uno o più post su temi liberi. Il blog è originale per argomenti e uso della lingua: per la stesura è stato scelto il format letterario del Tema, preceduto dal canonico “svolgimento” – che è anche il sottotitolo di tutti i temi e l’indirizzo del blog – per parlare di argomenti di attualità, da Sanremo alla festa dell’8 marzo, o di autori famosi e grandi classici. 

I blog sono un’occasione di scrittura per scrittori, giornalisti e persone comuni che si confrontano con un nuovo medium che richiede cambiamenti nella scrittura e nel pensiero. Tuttavia, secondo l’eminente sociologo Derrick de Kerckhove, “I media non si eliminano l’un l’altro, c’è piuttosto concertazione tra loro. Il libro dà sostanza e conferisce autorevolezza a ciò che già esiste in rete. Ciò che passa velocemente nella rete si sostanzia nella carta che fissa il pensiero e lo approfondisce”. La multimedialità non deve intendersi come un limite per la scrittura, ma come una potenzialità. Ne parliamo con la redazione del blog “Tutta colpa della maestra“, riconosciuto come il miglior blog letterario dell’anno ai Macchianera Italian Awards.

[D] Come scegliete i contenuti dei “Temi” da pubblicare sul vostro blog?

[R] Giro d’Italia by mail in un paio di ore, cose del tipo trenta mail con due che litigano come i cani, due che si vogliono tanto ma tanto bene, gli altri a moderare.
L’ultima idea è venuta a Gianluca dopo che Anna ha beccato una foto di una tipa in corsetto di pelle nera, frusta e mascherina ma con un bassottino e i capelli ricci pari pari a quelli di Roberta. È nata così la sezione “Your fetish“, ma sappiamo essere anche più “elevati”, abbiamo dato spazio anche a scritture e riscritture di grandi nomi della letteratura mondiale, di personaggi della narrativa o del cinema – nonsiamosolobeceri.

[D] Anche su YouLaurea diamo spazio ai contenuti degli studenti, nella rubrica “Blogger”, simile alla vostra classe di “alunni”: come l’avete scelta?

[R] Si è partiti da un piccolo gruppo di conoscenze dirette e nel tempo si sono aggiunti altri, molti altri, tanti altri. Da qui a poco inauguremo la prima sezione completa.
E la cosa bella è che pur essendo dislocati in tutta Italia, pretendiamo di vederci dal vivo.
Per esempio l’anno scorso al Salone del libro di Torino sotto la grande M del corridoio centrale per l’organizzazione di un reading clandestino.

[D] Visto che i vostri “alunni” sono dislocati in parti diverse d’Italia, notate differenze tra le varie zone del Paese?

[R] Sì, quelli del sud dicono di scrivere meglio di quelli del nord e viceversa. Al di là di questo riteniamo la diversità una grande opportunità, dal confronto continuo risultano modi e sguardi diversi, tutti a tratteggiare una provincia enorme da cui guardare alle cose del mondo, per ricercare la metafora giusta che rappresenti un meccanismo che non funziona e crea disumanità a qualsiasi livello.

[D] La decisione di scrivere in maniera tanto diversa da quella concisa propria del web è frutto di una decisione, di una vocazione o di una formazione letteraria?

[R] FB e Twitter offrono numeri massimi di battute: siamo narratori e abbiamo bisogno di uno spazio di ampio respiro, che consenta la strutturazione di una narrazione complessa, magari non paratattica: incisiva e decisa già dall’incipit, concludente e frutto di una necessità sino all’ultima parola: che ti afferri gli occhi trascinandoti sino all’ultima parola del post.

[D] Nell’attuale contesto di crisi economica europea in che modo la scelta del percorso formativo può incidere sull’ingresso nel mondo del lavoro?

[R] C’è crisi economica e l’ingresso nel mondo del lavoro determina maggiore competizione: la trasversalità dei saperi, la comunicazione, la metacognizione fanno la differenza.
Il confronto nel blog ci porta ad uno sguardo sulla contemporaneità: a chi orbita attorno alle nostre pagine, che sia blogger o lettore, diamo la possibilità di maturare una riflessione, seppur minima, sulle contraddizioni che ci circondano.

[D]  “Internet è uno strumento, sono gli utenti che decidono come utilizzarlo”: progetti come Youlaurea nascono all’insegna della condivisione e della circolazione libera di informazioni, fondamentale per orientarsi e per produrre contenuti, cosa ne pensate?

[R] Come ogni strumento è l’utilizzo che se ne fa a determinarne l’utilità. Noi lo abbiamo immaginato come uno spazio in cui fare circolare narrazioni, in cerca di confronto e crescita reciproca. TCDM non è solo blog ma anche una macchina che organizza reading un po’ in tutta Italia, che si intrufola in festival e fiere, che si mette in mostra tutte le volte che può, all’insegna del divertimento ma anche dell’urgenza dell’espressione, a volte umoristica, a volte rabbiosa, che organizza laboratori di scrittura, che offre a tutti quanti si avvicinano la possibilità di fare un percorso di crescita nella scrittura creativa e nella lettura espressiva.

Sul rapporto tra intelligenza e Rete, sempre più interconnessi, possiamo seguire l’intervista a Derrick de Kerckhove, realizzata al Festival della Scienza 2011:

Commenti (1)

  1. Tutta colpa della maestra 22 febbraio 2013, 13:23

    La maestra è veramente felice di essere in questo sito: caramelle per tutti!

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