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Fuori Corso

Nel corso della tua carriera universitaria potresti ritrovarti “fuori corso”, vale a dire a impiegare più anni da quelli previsti ufficialmente per il conseguimento della laurea. Ciò può dipendere da tanti fattori: la tua difficoltà a frequentare regolarmente le lezioni, problemi familiari o di salute, le incertezze e i dubbi sulla scelta fatta che spesso accompagnano l’inizio del percorso universitario.

Questa condizione di fuori corso era molto comune quando l’università seguiva il vecchio cordinamento, perché anche gli studenti più regolari finivano col trovarsi in ritardo, soprattutto verso la fase finale del loro percorso, quando si trovavano ad affrontare la stesura della tesi di laurea. Ci si trovava, così, a doversi iscrivere al 1° anno, al 2° e così via, per rimanere in regola sul piano amministrativo fino al momento del completamento degli esami e del conseguimento del diploma di laurea.

Nell’università dei nuovi ordinamenti i fuori corso sono meno frequenti, perché i corsi universitari sono organizzati in modo da favorire (ed in molti casi esigere) la regolarità del percorso dello studente. Ciò non toglie che può accadere di ritrovarsi fuori corso: a) quando non si sono superati alcuni esami previsti per un determinato anno, ovvero perché vi è uno sbarramento (bisogna ad esempio aver acquisito una certa quota dei crediti formativi previsti) o una propedeuticità (alcune competenze sono necessarie per i corsi di anni successivi) che impediscono la frequenza e l’ammissione agli esami di altri corsi degli anni successivi; b) quando non si completano gli esami e non si acquisiscono, di conseguenza, i crediti formativi universitari necessari al termine del periodo canonico previsto (ovvero in base al numero di anni previsto dal corso di laurea).

Nella guida dello studente del tuo corso di studi e nei documenti relativi all’offerta formativa troverai le indicazioni relativi a sbarramenti e propedeuticità ai quali dovrai fare attenzione per non finire fuori corso.