Figures in action: i supereroi fuori dalle righe
In questa settimana di ferragosto, per chi è in vacanza al mare o in montagna ma anche per chi ha deciso di rimanere a casa (per piacere o per lavoro), vi proponiamo un’inedita intervista a Federico, il creatore di Figures in Action.
Da una semplice e comune collezione di pupazzetti di supereroi (in gergo Figures) nasce l’idea di realizzare delle strisce comiche, quasi dei fotoromanzi, in cui i protagonisti commentano temi di attualità. Ironia e irriverenza completano il quadro di quello che può essere a pieno titolo considerato un fenomeno della Rete, visto il nutrito seguito di pubblico e fan del sito e della pagina Facebook.
[D] Iniziamo con una breve carta di identità. Presentati!
[R] Mi chiamo Federico, sono spezzino per indole prima che per nascita e ho frequentato l’università ma essendo pigro ho fatto quella breve (in ortottica e assistente in oftalmologia a Parma).
[D] In Rete sei conosciutissimo come l’autore di Figures in Action, una raccolta di originali “strisce” satiriche, comiche e a volte irriverenti, nelle quali noti personaggi del panorama fumettistico internazionale interagiscono commentando episodi di attualità o simpatiche vicissitudini. Come nasce questa idea?
[R] Da anni colleziono action figures e da sempre mi è sembrato che avessero qualcosa da dire, qualcosa di inespresso che attendeva di essere raccontato e la necessità di interagire tra loro. So che esistono delle medicine per quelli come me ma credo che dar voce ai miei giocattoli sia più economico e divertente di qualsiasi clinica psichiatrica (ma forse prima di giudicare dovrei provare).
[D] L’elemento particolarmente originale è la scelta di usare non disegni ma pupazzi dei supereroi. Hai preso spunto da altre iniziative o vi sono altre produzioni simili in Rete?
[R] L’uso dei pupazzi al posto di disegnare è dettata dal fatto che non sapendo disegnare ho fatto di necessità virtù. L’idea non è originale. Nei giornalini per bambini (a chi ritiene che questa sia una precisazione inutile in quanto non esistono i giornalini per gli adulti io mi permetto di ricordare quelli porno), di quand’ero piccolo spesso si trovavano mini fotoromanzi realizzati con i giocattoli per pubblicizzarli. Anche se l’opera di riferimento è l’americano Twisted Toyfare Theatre. Fumetti esilaranti realizzati con i pupazzi della Mego (linea anni ’70 molto simile a Big Jim ma che riprendeva i supereroi dei fumetti e gli eroi della tv).
[D] Da dove trai spunto per la scelta delle tematiche e dei personaggi da far interagire?
[R] Gli spunti arrivano principalmente da ciò che mi accade (conduco una vita parecchio avventurosa), o dai fumetti che leggo.
[D] La tua pagina facebook supera i 29mila fan: quando hai iniziato ti aspettavi tutta questa attenzione?
[R] Quando ho iniziato non avevo particolari aspettative (né in positivo né in negativo). Il risultato dei 29 mila fan mi fa molto felice ma va preso con le pinze. Mettere un “mi piace” non costa niente.
[D] Qual è il tuo personaggio preferito?
[R] Non credo di aver un personaggio preferito. Diciamo che sono legato alla coppia Blue Beetle e Booster Gold.
[D] Quale, invece, la striscia che hai realizzato e che senti più tua.
[R] Davvero non saprei. Mi fanno molto ridere quelle di Blue Beetle e Booster Gold in vacanza in Grecia e anche quella di Man-e-face che si introduce nella tana del serpente.
[D] Le tematiche che affronti, comprensibilmente, possono suscitare anche gli animi di chi non la pensa come te. Qual è la striscia che è stata apprezzata di più dal tuo pubblico e quale quella criticata di più?
[R] Guardando gli accessi e le condivisioni sul blog la più apprezzata è la prima della serie “Cattolicesimo: la religione che fa per te” mentre la più criticata sarà sicuramente una di quella della stessa serie (o una di quelle del presepe, la religione è un nervo scoperto evidentemente).
[D] Quanti personaggi utilizzi per le tue strisce? Ogni tanto compri qualche nuovo elemento per aggiungerlo alla tua collezione o i protagonisti sono già tutti in tuo possesso?
[R] Il collezionismo delle action figures procede di pari passo con le vignette e mi è capitato di acquistare un personaggio unicamente perché mi serviva per una vignetta (questo dovrebbe chiarire il mio dissoluto rapporto coi soldi).
[D] A conclusione un piccolo regalo per i fan di YouLaurea! Come i tuoi personaggi potrebbero convincere un loro collega ad iscriversi all’Università?
Commenti (3)
Inserisci un commento
I campi Nome ed E-mail sono obbligatori, l'E-mail non sarà mostrata.
damiano 19 agosto 2013, 19:24
ahahahaha io sn d'accordo! l'università al 70% delle volte è solo una grande illusione!
Dario De Notaris 20 agosto 2013, 11:28
Eheh, beh ricordiamo sempre lo stile a volte sarcastico di Figures in Action. In ogni caso il problema molto spesso è una scelta non ragionata del Corso di Laurea più adatto ai propri interessi. L'illusione di cui scrivi, Damiano, forse è proprio l'effetto di decisioni avventate...
Frank 24 agosto 2013, 01:09
"Quello è per la legge dei grandi numeri".... XººººººD