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Resoconto. L’anno volge al termine, un percorso sta per terminare

Giunti al termine dell’ultimo anno scolastico, pochissimi sono i giorni che ci dividono dagli esami e ormai il clima, in classe, si fa sempre più malinconico. L’unica cosa che si ha fissa in mente è un flashback che attraversa il lungo percorso formativo di questi cinque anni, trascorsi tra sorrisi e pianti, rancori e soddisfazioni, ramanzine ed elogi. Il pensiero che proprio non si può sopportare è quello di dover lasciare le persone con le quali si è condiviso gran parte delle proprie giornate.

Anche il pensiero di dover abbandonare l’edificio, che nonostante lo “squallore”, ti ha ospitato quotidianamente per lunghi anni è davvero pesante: non vedrai più quei corridoi, quelle aule strette, quei bagni nei quali si improvvisavano dibattiti e chiacchierate… non vedrai più nemmeno quei collaboratori scolastici che occupavano posizioni di vedetta e che ascoltavano pazientemente gli sfoghi dei ragazzi irritati dagli atteggiamenti dei professori.

Oramai, questi pochi giorni, nonostante lo sfinimento che sosteniamo dal carico di mesi e mesi di studio già passati, sono quelli che vanno vissuti davvero a fondo, pur di assaporare ogni singolo ultimo istante. Tra l’altro credo che quest’esame, pur essendo il nostro primo vero nel suo genere, è nulla in confronto a quelli che affronteremo all’università, va vissuto intensamente e forse con gioia essendo la chiusura di un ciclo, di un percorso importante per ognuno.

Dicono che gli anni del Liceo sono quelli più belli della vita, e forse è vero e ce ne si rende conto quanto ci si ritrova insieme alla classe tutta, al di fuori dell’ambito scolastico, a scherzare e a ridere superando ogni tipo di incomprensione.

Queste ultime settimane, si sa, saranno dedicate alla ripetizione delle nove materie di studio e alla preparazione della tesina.

Vedo la mia scrivania sempre più occupata, tra plichi di fotocopie, libretti, volumi e testi vari e, per di più, mi aspetta anche un bel po’ di roba da rivedere per il colloquio conclusivo e poi, dopo un po’ di meritato riposo, ciò che s’ha da fare è iniziare a prepararsi per i test di ammissione.

Quel che ricorderò di questi ultimi giorni saranno anche gli interi pomeriggi trascorsi a studiare con qualche compagno, tra biscotti e risate, sino a che l’orologio non segnasse orari anche improponibili; le nottate in cui sperimentavo lo stile di vita di Leonardo alternando un quarto d’ora di sonno a tre ore di studio; la continua ansia al solo sentir pronunciare le parole commissione, esame, tesina; le ultime interrogazioni “maccheroniche” di qualcuno un po’ arrancante; le ire dei professori che ci parlano dell’esame mille miliardi di volte al giorno; gli sguardi dei nostri genitori che forse fingono di comprenderci o spesso ci prendono per esaltati quando ci vedono impazzire sui libri!

Mi mancherà tutto questo e un pensiero tormentante è anche quello dell’Università che incombe ed è alle porte.

In bocca a un branco di lupi, a tutti i maturandi. Con l’augurio che gli scrutini siano floridi!

Ad maiora!

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