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Una voce napoletana: Valeria Parrella e il web

Abbiamo incontrato Valeria Parrella, una delle voci napoletane più influenti della scrittura contemporanea, autrice di racconti e romanzi, come “Per grazia ricevuta”, finalista al Premio Strega 2004, “Lo spazio Bianco“, da cui è stato anche tratto l’omonimo film di Cristina Comencini, vincitore del miglior soggetto alla Mostra del Cinema di Venezia. Nel 2011 ha scritto “Lettera di dimissioni” e nel 2012 lo spettacolo teatrale “Antigone“. Collabora con La Repubblica e con l’Espresso e cura la rubrica di libri del settimanale Grazia ma soprattutto è una donna contemporanea che è riuscita a raggiungere il suo sogno: scrivere.

Valeria, che rapporto hai con il Web: ti aiuta ad avere ad avere una relazione con gli altri e con i tuoi lettori?

Ho un buon rapporto col Web perchè lo uso senza esserne usata: non ho un sito personale e raramente concedo il mio indirizzo mail; mi serve come pausa per staccare, come veicolo d’informazione.

Quali siti sei solita utilizzare?

Oltre al motore di ricerca Google, seguo soprattutto i siti delle previsioni metereologiche perché li trovo rassicuranti, mentre come notizie seguo Repubblica.it e Corriere del Mezzogiorno, che trovo tra i migliori in termini di grafica e completezza di informazioni.

Pensi che le nuove tecnologie siano un’opportunità per chi vuole scrivere?

La scrittura è un’attività endogena che passa attraverso i secoli e le tecnologie senza variare: non è quindi il contesto tecnologico che incoraggia o scoraggia perché se vuoi scrivere quello che hai attorno non conta.

Cosa pensi degli e-book?

Gli e-book mi piacciono molto, soprattutto mi sembrano un’opportunità per il self publishing e per tutti coloro che hanno difficoltà ad arrivare agli editori.

Come sai, YouLaurea si occupa di orientamento universitario attraverso un portale gratuito: quali sono le variabili da considerare nella scelta del percorso di studi secondo te?

Io non mi sento di dare consigli agli altri ma posso parlare solo della mia esperienza: bisogna scegliere una cosa affine a se stessi e a ciò che si vuole per avere la certezza che il sacrificio nello studio non sia troppo pesante e soprattutto che sia limitato nel tempo. L’Università va fatta con abnegazione e per questo l’indirizzo scelto deve piacere molto.

Tu sei laureata in lettere all’Università Federico II, presso la quale sei tornata anche in veste di “testimonial”, cosa pensi ti abbia lasciato il percorso universitario e di cosa pensi abbia invece bisogno l’Università?

Io penso che l’Università sia un posto bellissimo e che gli anni che ho trascorso alla Federico II come studentessa di Lettere siano stati i più belli della mia vita perché è stato un momento in cui avevamo tutti l’amore per le stesse cose e dopo, nemmeno quando lavori, questo può ripetersi.

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