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La leva del mondo: l’architettura

Un laboratorio di idee, un’officina di progetti, un cantiere di esperienze”, è questo ciò che si può leggere in testa al sito del dipartimento di Architettura della Seconda Università di Napoli.

Oggi, la mia scuola è stata coinvolta in una mattinata di orientamento assieme a numerose altre scuole della provincia. Anche se non sono interessato al settore dell’architettura e del disegno industriale, mi ha fatto piacere assistere alla conferenza di presentazione delle offerte formative e al visiting della facoltà. Ho potuto così farmi un’idea su come funziona l’ordinamento della Seconda Università.

Devo dire che è particolarmente suggestivo passeggiare lungo gli interni dell’Abbazia di San Lorenzo ad Septimum, una struttura del Cinquecento quasi completamente restaurata. Gli interni dell’edificio sono davvero luminosi e tutto è molto curato e degno di un dipartimento di architettura.

Dalla brochure informativa leggo che il corso di laurea triennale in Architettura, “prepara figure di tecnico del progetto in grado di svolgere […] attività tecniche e progettuali che […] conducono alla fase di produzione del prodotto sul mercato […]”.

Il dipartimento di Architettura offre la possibilità di accedere anche ai corsi di laurea nel settore del Design e della moda e, talvolta, la sede diviene location di sfilate in cui i laureandi espongono le proprie collezioni di abiti. Per quanto riguarda l’architettura, invece, alcune giornate dell’anno accademico vengono dedicate all’esposizione dei plastici e dei lavori degli allievi al pubblico e anche a personalità straniere influenti, invitate per l’occasione.

La facoltà propone agli studenti la preziosa opportunità di seguire il corso di laurea interamente in inglese e di frequentare alcune lezioni in “aule” online, ovvero restando a casa davanti al proprio computer.

L’accoglienza che noi studenti prossimi all’università abbiamo ricevuto è stata molto calorosa e le spiegazioni sono state davvero dettagliate; peraltro, il referente che era lì in rappresentanza del Rettore, un ingegnere, ha pronunciato alcune parole di notevole importanza; a mio parere la frase più importante, tanto da rimanere impressa nella mia mente, è stata la seguente:

Una scelta sbagliata [rispetto al corso di laurea] ha un costo sociale molto alto, sia per i ragazzi che per le loro famiglie e per le università.

Quanto pronunciato si stagliava all’interno di un discorso in cui si enunciavano le centinaia di matricole che dopo il primo anno di università ne escono più spaesate di prima e decidono di cambiare percorso di studio.

Spero che le info presenti nel sito del dipartimento di Architettura possano darvi qualche idea; personalmente, io preferisco frequentarla in città l’università e, d’altronde, le mie aspirazioni son diverse.

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