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Scienza e Letteratura sono davvero così differenti?

“Quale corso di laurea intraprenderò dopo il diploma?”

Generalmente è questa la domanda che ci tormenta ogni giorno: quando siamo a scuola, quando studiamo, quando sistemiamo i libri nello scaffale e quando ci chiedono cosa vorremo fare da grandi. Ecco, bella domanda: “cosa vogliamo fare da grandi?”.

Troppo spesso il tempo passa e sembra quasi che attendiamo che la risposta cada magicamente dal cielo ma, ovviamente, non arriva. Eppure, forse l’abbiamo già trovata nel Web!

Come già sapete, lo stesso YouLaurea si struttura come una pratica guida online per tutti i corsi di laurea delle diverse università presenti sul panorama italiano. Semplici e lineari, per ogni corso di laurea sono elencati i contenuti, gli sbocchi lavorativi, i piani di studio, lezioni online e materiali in forma multimediale e digitalizzata nonché una rassegna di personaggi celebri che hanno lavorato nell’ambito della disciplina che stiamo per spulciare. In poche parole, una guida universitaria a portata di click!

Non so quali siano i vostri interessi e quali le vostre intenzioni future: ma mi piacerebbe discuterne con voi. Credo sappiate, dal mio primo post, che a me piacerebbe intraprendere un percorso di studio in ambito scientifico (forse Chimica, o forse Biologia) nonostante mi interessi anche la letteratura!

Ecco, vorrei parlare proprio del rapporto che c’è tra questi due ambiti disciplinari apparentemente opposti e differenti:

il mondo delle scienze e il mondo delle lettere

Ormai l’opinione pubblica è concorde, mio malgrado, a considerare cultura buona parte di ciò che riguarda l’area umanistica a scapito di quella scientifica: talvolta, ci si rende conto di quanto la gran parte del ceto medio non abbia nemmeno una sottile “infarinatura” di ciò che sono le formule matematiche più disparate o le scoperte scientifiche più acclamate nel corso della storia.

Eppure, scienza e scrittura sono state il connubio vincente per la maggior parte degli studiosi nel corso dei secoli, a partire dall’età ellenica sino, ancora, ai giorni nostri. Il mondo, però, non se ne rende conto: letteratura e scienza operano in modi piuttosto differenti ma entrambe ruotano intorno al fulcro del mistero.

Gli intrecci e le trame che lo scrittore tesse nella propria opera così come un ragno fa con la tela hanno, in fondo, lo scopo di rivelare una risposta a ciò che sono i misteri della vita, a ciò che sono le domande del lettore. Così come lo studio della cellula che fa il biologo o lo scrutare del cielo da parte dell’astronomo.

Tra l’altro, non ci si può considerare persone di cultura se si ha paura della scienza: capire come si svolge la vita del personaggio di cui stiamo leggendo non è più importante che cercare di capire la fine dell’universo o la teoria del Big Bang!

Scienziati come Einstein, Darwin e molti altri hanno acquistato notorietà proprio coi fiumi di parole che hanno impresso sulla carta con lo scopo di divulgare le proprie ricerche e, sì, anche per dilettare il lettore “addetto ai lavori”.

È pure ovvio che scienza e letteratura abbiano dei compiti diversi e che, comunque, le modalità di azione che impieghino siano diverse, ma, in altre parole, è come se esse avessero una radice comune e fossero foglie di uno stesso albero.

E voi, come la vedete?

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