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Dipartimento

Seguendo un percorso universitario ti capiterà di imbatterti nel termine dipartimento. Si tratta di una struttura cardine dell’università, dove si concentrano i docenti che svolgono attività di ricerca su temi affini. Se devi incontrare un docente, quasi sicuramente lo potrai trovare in dipartimento, perché è qui che in genere ha il suo ufficio, riceve gli studenti e svolge parte delle lezioni. Nei dipartimenti, inoltre, sono spesso presenti biblioteche a carattere specialistico, laboratori e strumenti comuni che i docenti utilizzano nelle loro ricerche, e che sono a disposizione anche degli studenti.

I dipartimenti sono nati nel 1980. Dotati di autonomia amministrativa e finanziaria, e rappresentati da un direttore, hanno assunto il compito di promuovere e coordinare l’attività di ricerca, favorendone l’integrazione interdisciplinare. Hanno cercato di superare la parcellizzazione legata al numero eccessivo di cattedre e istituti di ricerca. Oggi, dopo tre decenni dalla loro istituzione, si scommette ancora su di loro per garantire una migliore interazione fra attività di ricerca e di insegnamento.
Nel ridisegno dell’architettura dell’università tratteggiato dalla recente riforma, ai dipartimenti è assegnato infatti un posto di primo piano.

In particolare, la legge Gelmini del 2010 ne prevede l’accorpamento in unità di maggior peso, per cui è attualmente in corso in vari atenei la loro riorganizzazione. Si è fissato infatti che i dipartimenti non possono scendere sotto una quota minima di membri. La stessa riforma affida ai dipartimenti nuove prerogative in materia di didattica. Oltre che i tradizionali compiti legati alle attività di ricerca, i dipartimenti si vedranno riconosciute pertanto alcune attribuzioni che in passato spettavano alle Facoltà.

Per quanto non siano ancora chiari gli approdi della riforma universitaria, le strutture dipartimentali si candidano, dunque, a divenire un punto fermo delle trasformazioni in corso.